Un pergolato in legno è spesso la soluzione migliore per garantirsi un’oasi di comfort all’ombra nelle afose giornate d’estate.

In questo articolo cercheremo di dare qualche indicazione per affrontare la scelta e la costruzione nel modo migliore.

Raccolta dei permessi

Dal punto di vista autorizzativo la costruzione di un pergolato in legno non dovrebbe costituire un grattacapo, ammesso che la struttura sia di dimensioni contenute e risulti evidente ed inequivocabile il carattere di temporaneità, accessorietà e la destinazione: creare una zona d’ombra, per riparare e proteggere dal sole durante le stagioni estive.

In merito la legislazione è variabile a seconda del Comune di appartenenza e di eventuali vincoli paesaggistici, tuttavia se il pergolato non lede il diritto di veduta del vicinato, non dovrebbero esserci particolari obblighi da ottemperare.

Qualora invece la tettoia esterna risulti abbastanza rilevante come dimensioni e aderenza al suolo, è necessaria la dichiarazione al catasto.

Se la costruzione di una tettoia in legno è ben ancorata al suolo e, seppur all’apparenza, pressoché inamovibile, nonché sviluppata su di un’area piuttosto estesa, le autorizzazioni sono obbligatorie: in tal caso, l’opera verrà tecnicamente considerata come una superficie accessoria, da dover dichiarare agli uffici preposti.

Scelta dell’essenza

Per quanto riguarda la scelta del miglior legno per pergolato, sono molto performanti le essenze particolarmente stabili, quali il legno di iroko o il teak, entrambi assai resistenti all’umidità e all’acqua da contatto.

Altrettanto adatti, meglio se trattati per una maggior resistenza alle intemperie, possono essere il pino, l’abete bianco o il più pregiato abete rosso, o ancora il legno di castagno, per un effetto assai rustico e naturale.

Un’ulteriore scelta possibile sono il larice o la douglasia, legni molto resistenti in grado di sopportare il cattivo tempo con una minima manutenzione.

Un’opzione più economica ma altrettanto valida, può essere quella del pergolato in legno lamellare, cioè composto da diversi strati di legno, anche di diverse qualità, opportunamente pressati, levigati e uniti tra loro con colle specifiche.

Scelta della tipologia di basamento

Generalmente un pergolato classico prevede 4 pali da fissare con una colata di malta cementizia, in altrettante buche. Per un pergolato alto circa due metri i pali verranno affogati nella colata di cemento di circa 40 cm.

La scelta più semplice è quella di cementare direttamente i pali ma, in alternativa, in luogo dei pali si potrebbero cementare dei porta-pali ai quali ancorare le travi una volta che il cemento si sarà asciugato completamente.

Nulla vieta inoltre che i porta-pali vengano direttamente ancorati ad un pavimento in cemento già esistente.

Questi basamenti sono generalmente in metallo zincato oppure tropicalizzato, cioè sottoposto a uno speciale trattamento elettrolitico, di protezione contro l’ossidazione e la corrosione.

Se realizzate a regola d’arte, l’opzione dei porta pali mantiene il legno leggermente sollevato dal suolo consentendogli di respirare e smaltire velocemente l’umidità.

I pali cementati ed in misura maggiore quelli interrati in piena terra sicuramente corrono maggiori rischi.

I basamenti metallici vanno fissati preferibilmente mediante degli specifici tasselli chimici, un sistema ancorante che, grazie a speciali resine sintetiche, consente di scongiurare i rischi di infiltrazioni nella pavimentazione in cui viene realizzato il bloccaggio.

Prima ancora di impiantare al suolo le piastre metalliche di bloccaggio, ne va accuratamente verificato il posizionamento, così da rispettare la perfetta ortogonalità reciproca.

Con un metro rigido vanno controllate le due diagonali della geometria quadrangolare che si va a comporre, oltre alla corretta verticalità di ogni pilastro, servendosi della livella a bolla.

Scelta della struttura

La scelta più semplice è l’installazione a incastro delle assi in legno prefabbricate, disponibili in kit. Con esse il montaggio della tettoia in legno risulta notevolmente facilitato.

In questo caso tanto i pilastri verticali quanto i correnti orizzontali che vanno a costituire la parte superiore del pergolato in legno, sono già dotati di incavi e sporgenze creati a misura, consentendo dei precisi incastri autobloccanti del tipo maschio e femmina, per un saldo assemblaggio della struttura autoportante.

Per un miglior bloccaggio dei pezzi, si consiglia di adoperare un martello gommato e un listello di legno, in modo da garantire la perfetta adesione di ogni incastro, in tutta sicurezza.

Questa tipologia di pergolati fai da te a incastro, essendo già stati calibrati in base alle misure richieste, garantiscono anche una precisa perpendicolarità, senza dover preoccuparsi di misurare gli interassi tra i segmenti di legno.

Nel caso si opti di utilizzare legname non predisposto e trattato è possibile (e consigliato) ricavare comunque degli incastri, oppure utilizzare idonei giunti metallici. In questo caso è opportuno verificare spesso l’ortogonalità della struttura, sia verticale che orizzontale, in maniera da evitare di costruire un’antiestetica struttura sghemba.

Una volta terminata l’ossatura della pergola, nel caso si siano utilizzati basamenti metallici, è possibile posizionare sopra di essi delle zavorre, come per esempio fioriere in cemento, per rafforzare ulteriormente la struttura.

Per evitare brutti scherzi da parte del maltempo si possono anche aggiungere delle staffe in acciaio fissate ad un eventuale muro adiacente, in maniera da controventare il tutto.

Scelta della copertura

Per la copertura del pergolato in legno, puoi scegliere le tegole, se la struttura sarà collocata a ridosso dell’abitazione.

Una copertura in bambù può invece dare un tocco originale e rilassante o ancora si possono utilizzare le classiche tende, meglio se movibili a piacimento, in base all’occasione d’uso.

Un’altra alternativa che puoi prendere in considerazione è la copertura total green: edera, caprifoglio rampicante, campanella perenne, bouganville, clematide sempreverde e altre rampicanti sono perfette per i pergolati.

In questo caso, ricorda sempre di predisporre degli appositi archi e reti della trama adeguata per sostenere la loro crescita e il tuo bellissimo tetto verde.

Il Fai da Te va bene, ma anche affidarsi ad un professionista

Nel caso si decida che il Fai da Te non Fa per Noi, è senz’altro possibile rivolgersi a professionisti del settore, tantopiù che si può usufruire dell’Ecobonus schermature solari 2020 avendo le accortezze seguenti:

  • La schermatura solare deve essere applicata a protezione di una superficie vetrata;
  • La schermatura dev’essere applicata all’esterno della finestra, al suo interno o integrato in esso;
  • La schermatura deve essere mobile, per cui deve poter essere aperta e chiusa.

Per essere detraibili le spese devono essere dotate di documentazione che ne certifichi il fattore solare e quindi la capacità di schermatura.

Le spese dovranno essere inoltre effettuate con pagamenti tracciabili, e nella fattura dovrà essere fatto esplicito riferimento alla fattispecie di intervento incentivabile mediante questa misura.

La detrazione si esplicita in uno sconto pari al 50% dell’importo speso sull’IRPEF, al momento riscuotibile direttamente come sconto in fattura.

Insomma, se ci state pensando non avete più scuse, è il momento di realizzare il pergolato in legno dei vostri sogni!

Leave a Reply