Lavare la trapunta del nostro letto è un’operazione periodica, ma fondamentale. Pensiamo infatti al cambio di stagione e alla necessità di riporre questi capi per un periodo di tempo medio-lungo.

Lasciare e riporre le trapunte non lavate è sconsigliabile perché, se sporche, incapperemo nella formazione di muffe e nello sviluppo di cattivi odori.

Certo, non stiamo parlando di una pulizia particolarmente agevole, alle volte. Si tratta infatti, indubbiamente, di coperte pesante, imbottite e con cuciture. C’è chi sceglie, allora, di rivolgersi immediatamente ad una lavanderia.

A volte, però, l’esigenza di risparmio può portarci a dover trovare soluzioni diverse, eseguendo la pulizia nelle nostre case.

Il primo consiglio, in questo caso, allora, è quello di svolgere tale attività in una bella giornata di sole. In concomitanza, ad esempio, dell’arrivo della stagione primaverile, soprattutto per favorire il processo di asciugatura. Vediamo quindi come destreggiarsi.

L’importanza di leggere l’etichetta

Sembra banale – se non scontato – ma è opportuno ricordarlo, soprattutto a chi è alle prime armi o può dimenticarlo: il primo passo è quello di leggere l’etichetta della trapunta sulla quale sono chiaramente illustrate le istruzioni di lavaggio con relativi simboli.

Talora, ad esempio, potrebbe essere esplicitamente riportata l’indicazione di lavare a secco. Si tratta di una di quelle circostanze in cui si consiglia di rivolgersi direttamente ad una lavanderia, per non correre il rischio di danneggiare il tessuto. Negli altri casi possiamo utilizzare la nostra lavatrice.

Attenzione ai detersivi

Oltre alla lettura dell’etichetta, si rivela necessario anche prestare la dovuta attenzione alla scelta dei detersivi da comprare ed adoperare per il lavaggio delle trapunte.

In ogni caso, data la natura del capo, sono da prediligere prodotti molto delicati. Lo scopo, infatti, è sempre quello di non rovinare – bensì preservare – il tessuto e le sue caratteristiche.

Una valida opzione è allora il ricorso al bicarbonato che soddisfa contemporaneamente l’esigenza di pulire in profondità, insieme a quella di non danneggiare la trapunta.

Le macchie più resistenti e dure da togliere possono essere invece pretrattate con uno smacchiatore, meglio se naturale. In mancanza, potremo sempre farne e uno a casa mescolando componenti facilmente reperibili e di comune utilizzo.

Un semplice ma efficace smacchiatore potrà ad esempio essere ottenuto unendo i seguenti ingredienti naturali: mezza tazza di acqua, mezza tazza di sapone liquido, mezza tazza di ammoniaca e mezza tazza di aceto di vino bianco.

Accortezze per il lavaggio in lavatrice

È opportuno, in primo luogo, valutare il tipo di lavatrice di cui disponiamo. Lavare una trapunta in casa richiede, infatti, un elettrodomestico sufficientemente capiente, in grado cioè, di lavare fino a 8 kg di bucato.

Se, pertanto, la capienza dovesse essere minore, è preferibile non adoperarla per la pulizia di una trapunta imbottita e di altra biancheria invernale. La si potrà usare, in alternativa, per il lavaggio delle coperte primaverili perché più leggere e meno ingombranti.

Ad ogni modo, la lavatrice che utilizzeremo per contenere le nostre trapunte dovrà disporre di un programma specifico o, in sua mancanza, potremo ricorrere a quello per i delicati, ma sempre ad una temperatura non superiore ai 30 gradi.

In caso poi di trapunte di lana sarà opportuno utilizzare il programma indicato, al fine di non far infeltrire le fibre del tessuto. La trapunta andrà introdotta, per non sciupare l’imbottitura, piegata su se stessa.

Per lo stesso motivo è preferibile non usare candeggi a base di cloro e si consiglia di utilizzare l’aceto (ne basta un bicchiere) e di preferire gli ammorbidenti ecologici a quelli tradizionali.

Un secondo risciacquo servirà a togliere tutti i residui di detersivo, restituendoci un bucato fresco e pulito.

L’alternativa: lavare a mano

Sarà possibile farlo impiegando una comune vasca da bagno o un contenitore sufficientemente grande adatto allo scopo. La vasca dovrà essere riempita di acqua fredda, cui andrà essere aggiunto mezzo tappo di detergente per capi delicati (per le trapunte matrimoniali) e un quarto di tappo (per le trapunte singole).

Bisognerà quindi immergervi la trapunta e lasciarla in ammollo per 24 ore. Le trapunte in fibre naturali richiederanno, invece, un periodo di ammollo (solitamente una notte) in acqua leggermente tiepida.

Seguirà lo scarico dell’acqua, il riempimento della vasca con nuova acqua pulita e la fase di risciacquo.

Una corretta asciugatura

Attenzione anche alla fase di asciugatura per evitare di danneggiare i tessuti e preservare così la qualità, nel tempo, dei nostri capi e della nostra biancheria.

Quando asciughiamo le coperte all’aria, ad esempio, non bisogna collocare le trapunte lì dove possono essere direttamente esposte ai raggi solari. La luce del sole, infatti, può sbiadirne e alterarne i colori.

Cerchiamo, inoltre, di impiegare,  mollette di plastica – piuttosto che mollette di legno. Quelle in plastica, infatti, tendono ad impigliarsi meno frequentemente nei tessuti.

In taluni casi, si potrà anche far ricorso all’asciugatrice. Sarà, tuttavia, da evitare assolutamente per l’asciugatura di tessuti molto delicati e, soprattutto, di coperte con piume d’oca.

Le piume, infatti, ne uscirebbero irrimediabilmente rovinate, ottenendo, in aggiunta, un capo, sicuramente asciutto, ma totalmente sformato.

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