All’interno della legge di Stabilità 2016 varata dal governo Renzi vi era un pacchetto contenente le specifiche per le agevolazioni per la riqualificazione energetica degli edifici. Quando si parla di riqualificazioni, si parla anche degli impianti di riscaldamento e di raffreddamento: in altre parole, di condizionatori.

Le varie agevolazioni valevano fino al 31 dicembre, ma alla luce della funzionalità dell’Ecobonus nell’anno passato, nella nuova legge di Bilancio approvata il 15 ottobre 2016 il governo ha prorogato anche al triennio 2017-2019 le agevolazioni fiscali previste per quei cittadini e imprese che acquistano o sostituiscono i propri impianti di raffreddamento e riscaldamento.

Attraverso il Bonus, che cerca di supportare il settore dell’edilizia – ivi comprese le riqualificazione degli edifici pubblici e privati – con manovre volte a favorire il ricambio o l’innesto di climatizzatori volti al risparmio e all’efficienza energetica, il cliente che intende farne acquisto può detrarne la spesa dalla dichiarazione dei redditi 2017 tramite modello 730 e Unico. Ovviamente soltanto nel caso in cui si rispettino i requisiti che andremo ad elencare a breve.

La misura del bonus che spetta a chi acquista un climatizzatore dipende, in primo luogo, dal tipo di intervento e dal modello di impianto, perché le agevolazioni variano a seconda del bonus dentro il quale rientra la soluzione del cliente. Vi sono infatti tre diversi bonus riguardanti l’acquisto, la sostituzione o l’integrazione del condizionatore: il bonus ristrutturazione, il risparmio energetico e il bonus mobili ed elettrodomestici.

Vediamo nel dettaglio le specifiche per ogni bonus.

Bonus ristrutturazione

Se l’acquisto del condizionatore è effettuato in contemporanea alla realizzazione di opere edilizie specifiche in un’abitazione, questo Bonus concede la detrazione al 50% sul prezzo di acquisto, per un tetto massimo di spesa pari a 96.000 euro. Questo pacchetto rientra nel Bonus Ristrutturazioni 2017 ed è valido fino al 31 dicembre dell’anno corrente. Tra i requisiti richiesti per la detrazione è necessario che il condizionatore sia a risparmio energetico, nonostante non sia necessaria l’alta efficienza.

Bonus con lavori di risparmio energetico

Nel caso in cui cittadini o imprese effettuino sostituzione dell’impianto di riscaldamento di un edificio – sia esso un’abitazione o una struttura dedicata ad altri usi: una palestra, un negozio, un capannone –, spetta loro il bonus climatizzatori 2017 risparmio energetico. In questo caso la detrazione valida per l’acquisto del condizionatore – in questo caso si parla di pompa di calore ad alta efficienza – è pari al 65%, con un massimale di spesa pari a 46.154 euro.

Bonus mobili con o senza ristrutturazione

Se si realizzano opere di ristrutturazione edilizia straordinaria su abitazioni singole o condomini, la detrazione spettante a chi effettua l’opera è del 50%. Il bonus rientra nel pacchetto Bonus mobili 2017 ed elettrodomestici.

Nel caso in cui non si effettuino lavori di ristrutturazione l’agevolazione fiscale è detraibile sempre fino al 50% su 10 anni, a patto che il condizionatore sia in pompa di calore.

In tutti questi casi, la detrazione d’imposta per ecobonus al 65% riguarda anche le prestazioni professionali per l’installazione dell’impianto. Va specificato che la detrazione dal 730 non è cumulabile, con ciò intendendo che il detraibile previsto dall’ecobonus non è sommabile ad altre eventuali agevolazioni fiscali disposte da altre leggi, nel caso in cui valgano per lo stesso intervento di installazione dell’impianto.

Per usufruire del bonus bisogna chiaramente rispettare i limiti delle spese previste dal pacchetto di legge.

Inoltre, il cittadino o l’impresa che volesse detrarre dalla propria dichiarazione dei redditi l’acquisto o la sostituzione del climatizzatore deve effettuare il pagamento della spesa secondo le modalità imposte: e quindi: attraverso bonifico bancario o postale nei quali va indicata la causale bonifico usata da banche e posta per bonifici relativi ai lavori di ristrutturazione fiscalmente agevolati, codice fiscale del beneficiario della detrazione e numero di partita Iva o il codice fiscale del negozio o rivenditore; o attraverso il pagamento con carte di credito o di debito.

Si ricorda che la documentazione fiscale, per mantenere validità legale, deve essere conservata.

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