Nell’edilizia si deve sempre effettuare una scelta fondamentale alla base della struttura che si vuole erigere: la scelta del materiale da costruzione.

Tradizionalmente sono due le alternative: strutture di massa – pesanti e solide, come le costruzioni in pietra e cemento armato – o strutture assemblate a secco secondo sistemi a telaio in acciaio o legno. Tra le due alternative vi sono importanti differenze, prima fra tutte la leggerezza dell’edificio; inoltre il loro diverso montaggio ed eventuale smontaggio.

Un altro fattore che condiziona le scelte dei costruttori è la luminosità interna. E’ sicuramente vero, infatti, che una struttura in cemento armato tappa ed esclude la luce esterna, impedendole di filtrare verso gli interni; al contrario, le strutture assemblate a secco solitamente ammettono tra le parti dell’edificio unite con tecnologie di giunzione, spazi in cui la luce può facilmente inondare l’interno della struttura.

S’intende: i pregi dell’assemblaggio a secco comportano comunque mancanze, come, ad esempio, la minore resistenza della struttura rispetto alle costruzioni in cemento armato.

Ma questa è soltanto la tradizione edilizia precedente al nuovo millennio. Grazie a una tecnologia approdata sul mercato una decina di anni fa, infatti, vi è oggi una terza opzione, tale da conciliare la solidità degli edifici di massa e la luminosità e la facilità dello smontaggio delle strutture assemblate a secco: il cemento trasparente e luminoso.

Il cemento trasparente e luminoso è costituito da particolari mattoni di cemento prefabbricati. ‘Particolari’, sì, perché nel loro impasto viene aggiunta una speciale resina plastica capace di dotare il materiale di una caratteristica unica: la trasparenza.

Il polimero ad alta trasparenza, combinato alla malta cementizia, una volta solido, permette alla luce solare di filtrare attraverso il blocco illuminando gli interni in maniera delicata e originale. Secondo lo stesso principio, al calar della notte, la luce artificiale interna filtra verso l’esterno, proiettando sulla parete della struttura la sagoma degli interni stessi.

Questa qualità del cemento luminoso e trasparente dona all’edificio una modalità di illuminazione più unica che rara: il materiale permette di trasformare i muri prevalenti per massa in enormi finestre sì senza vista sul mondo, ma solide e belle. Per di più il cemento trasparente sfrutta al meglio l’angolo di incidenza della luce, offrendo una più elevata luminosità rispetto alle fibre ottiche in commercio: ciò avviene perché le resine del materiale permettono il passaggio di un cono di luce molto più ampio rispetto alle fibre ottiche, le quali riescono a catturare solamente la luce perpendicolare e diretta.

Ma il cemento, pur essendo utilizzato maggiormente per l’involucro esterno di un edificio – è il caso del fu padiglione italiano all’Expo di Shangai 2010, realizzato da Italcementi – può anche essere utilizzato per la realizzazione di pavimenti, trasformandoli in deliziosi tappeti trasparenti e luminosi, di grande effetto scenico.

Abbiamo elencato diverse qualità della nuova tecnologia: lo sfruttamento della luce naturale (che comporta, è ovvio, notevolissimi risparmi nei consumi di energia elettrica); il suo valore estetico (sicuramente maggiore rispetto alle piatte strutture in cemento armato); la funzionalità (ricordiamo la grande resistenza del materiale, oltre alla sua durabilità).

Ma il punto forte, forse l’aspetto più importante del cemento trasparente e luminoso – almeno dal punto di vista edilizio – è la sua vita utile: i blocchi unici in cemento, infatti, possono essere smontati e riassemblati in altre strutture, dando vita ad un circolo eco-friendly che abbatte i costi, sia di manutenzione che di eventuale demolizione.

Per le sue caratteristiche più uniche che rare, il cemento luminoso e trasparente ha già vinto una gran serie di premi, tra cui il Red Dot Awards nel 2005 e il Best Use of Innovative Technology nel 2006.

Insomma: non è una fake news, il cemento luminoso e trasparente può davvero essere il materiale da costruzione del futuro.

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