In tempi di Coronavirus, ma non solo, l’igiene, dentro e fuori casa, si rivela fondamentale. Esistono, a tal riguardo, regole base cui spesso non prestiamo attenzione, ma che, se correttamente seguite, non possono che giovare alla nostra salute.

Indubbia, d’altronde, la sensazione di benessere, anche mentale, che la pulizia porta con sé. In quest’articolo trattiamo, nello specifico, del letto e del bagno, due luoghi nei quali trascorriamo, qualsiasi sia il nostro stile di vita, una discreta parte delle nostre giornate.

Ci chiediamo, in particolare, stando ad una buona prassi e a studi scientifici, con quale frequenza cambiare lenzuola e asciugamani.

La salvaguardia della salute passa anche attraverso l’igiene del letto

Ogni letto, nel quale, in media, secondo le statistiche, passiamo un terzo della nostra vita, reca le tracce del vissuto quotidiano di ciascuno di noi.

Non c’è da meravigliarsi, quindi, se questo diventa, spesso e volentieri, un ricettacolo di germi, batteri e microbi di svariata provenienza.

Inevitabile, allora, la presenza di acari, polvere, forfora, pelle morta, peli umani e di animali, capelli, secrezioni corporee, residui di trucco e di prodotti per la cosmesi, tracce di sudore e saliva, polline, insetti e chi più ne ha più ne metta.

Appare evidente, pertanto, come le lenzuola si prestino ad essere un covo di colonie di microbi. A ciò aggiungiamo il fatto che ogni essere umano, attraverso la sudorazione, determina la creazione di un ambiente umido che, in particolare nel letto, favorisce la proliferazione di funghi.

I microbi, a detta degli esperti, tendono a posizionarsi proprio nelle vicinanze di naso e bocca e a risentirne in maniera immediata sono spesso, per questo motivo, quei soggetti che soffrono di patologie quali asma e sinusite.

Conseguenze negative, tuttavia, a lungo andare, possono essere avvertite da tutti, traducendosi in sintomi come raffreddore e gola irritata. Per evitare, allora, ripercussioni sulla nostra salute, l’unico modo è quello di procedere, con una buona frequenza, al lavaggio e al cambio delle lenzuola.

Ogni quanto cambiare lenzuola, cuscini, federe e coperte? E come gestire il materasso?

Le lenzuola vanno cambiate una volta a settimana, soprattutto nella stagione estiva.

Durante l’inverno la tolleranza può essere estesa ad un massimo di 10-12 giorni, ma senza procrastinare ulteriormente. Maggiore ancora la frequenza di cambio delle federe dei cuscini, in quanto a diretto contatto con il viso.

Vanno sostituite, infatti, due volte a settimana perché un loro uso prolungato, al di là di questo range temporale, può comportare la comparsa di acne e brufoli – o comunque favorirli. Per lo stesso motivo anche i cuscini andrebbero lavati ogni tre o sei mesi, oltre a comprarne di nuovi ogni due anni.

Una volta al mese occorre invece lavare coprimaterasso, coperte e copriletto, mentre trapunte e piumini ad ogni cambio di stagione. Non dimentichiamo, infine, il materasso: ogni sei mesi va fatto arieggiare e passato con l’aspirapolvere.

“Scadenze”, per così dire, da tenere a mente per una corretta pulizia della casa e della camera da letto, salvo procedere a trattamenti più frequenti all’occorrenza di macchie.

La frequenza nella sostituzione degli asciugamani

Cambiare gli asciugamani si rivela essere, da un certo punto di vista, ancora più importante, alla luce dell’ambiente umido sempre accompagnato al loro uso. Basti solo pensare ad una camera da bagno al termine di una doccia appena fatta.

Il contatto diretto con l’acqua, in effetti, e il suo permanere sui tessuti, rende necessaria un’attenzione maggiore per evitare la proliferazione di batteri. Motivo per cui occorre inoltre ricordare, all’interno di una stessa abitazione, di differenziali perché ognuno possa disporre di asciugamani personali.

Condividerli, infatti, soprattutto tra estranei, può significare scambiarsi e diffondere infezioni di diversa natura e un batterio noto come Staphylococcus aureus, presente nella parte anteriore del naso e sull’epidermide.

Anche nel caso di acne e brufoli dobbiamo essere prudenti, per ovvi motivi di igiene, salute e pulizia.

Particolarmente “a rischio” – perché esposte –  le salviette per l’igiene intima e le mani, oltre che quelle per il viso. Si consiglia, per le prime, un ricambio quotidiano e, per le seconde, la sostituzione subito dopo averli adoperati.

Meno delicati accappatoi e teli da bagno che si ritiene debbano essere lavati una volta a settimana o, ad ogni modo, all’incirca dopo tre volte il loro impiego.

Un suggerimento pratico ma non banale, se a confermarlo è, tra gli altri, il microbiologo e patologo Philip Tierno della New York University School of Medicine.

Cambio cui deve far poi seguito un adeguato lavaggio: quello ideale, per una buona pulizia, deve avvenire a 60 gradi con un prodotto antibatterico.

Sembra ovvio, ma è opportuno anche ricordare, poi, quel segno immediatamente percepibile e riconoscibile da tutti che è l’odore.

Se, infatti, l’asciugamano inizia ad emanarne occorre sostituirlo immediatamente dal momento che questo è il chiaro sintomo del proliferare di popolazioni di microbi.

Ricordiamo, infatti, che queste crescono e si moltiplicano giorno dopo giorno, ogni volta che usiamo l’asciugamano.

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