L’olfatto è uno dei sensi più sviluppati degli esseri umani. Quante volte vi è capitato di sentire un odore in grado di riportarvi alla mente ricordi del vostro passato, e con essi emozioni e stati d’animo? Non è un caso che nel regno animale profumi e odori rivestano un ruolo chiave in tutte le fasi di vita, dalla nascita, all’accoppiamento, alla ricerca di cibo e così via. E noi uomini, in quanto appartenenti al regno animale, non facciamo eccezione.

Ecco quindi che avere una casa con la giusta fragranza è fondamentale per il benessere degli occupanti e degli eventuali ospiti. Ma quale profumatore scegliere? Siamo qui per rispondere a questa domanda.

Primo step: la scelta del tipo di diffusore o profumatore

Sul mercato possiamo trovare decine di diffusori e profumatori, che possiamo raggruppare nelle seguenti categorie:

  • Diffusori spray: l’essenza profumata viene spruzzata manualmente o ad intervalli regolari, ma l’effetto è generalmente di breve durata;
  • Diffusori a candela o brucia essenze: spesso in ceramica o terracotta, ricordano nella forma dei piccoli forni, sulla cui sommità si trova un piccolo recipiente. Nella bocca del fornelletto si mette una candela (generalmente un lumino) la quale riscalda gli oli e le essenze presenti nella bacinella spargendone il profumo nella stanza. In genere ne è consigliato l’utilizzo per soli brevi periodi, perché a lungo andare la fiammella potrebbe bruciare l’olio sprigionando sostanze tossiche;
  • Diffusori elettrici: molto simili agli umidificatori, diffondono le essenze nell’aria sfruttando il vapore. I diffusori elettrici sono generalmente a ultrasuoni, ovvero nebulizzano l’acqua sfruttando le vibrazioni a frequenza ultrasonica prodotte da una membrana azionata da un trasduttore. Spesso anche gli umidificatori ad ebollizione sono dotati di vaschetta porta essenze e possono dunque fungere anche da diffusori di aromi, ma ciò che generalmente distingue un diffusore da un umidificatore è la sua versatilità, ad esempio è spesso prevista la possibilità di sfruttare i diffusori anche come lampade per la cromoterapia;
  • Diffusori a bastoncino: pratici e comodissimi, sono perfetti per ogni ambiente;
  • Diffusori catalitici: nati da un brevetto del XIX secolo, consentono di deodorare e profumare un ambiente sfruttando una reazione di catalisi delle essenze, evitando quindi la combustine se non in fase di accensione;
  • Incenso: da accendere durante le serate a tema etnico o per creare atmosfere romantiche.

Una volta decisa la tipologia di diffusore, sulla base della grandezza degli ambienti, dell’estetica, della durata o delle preferenze personali, è ora di addentrarsi nella scelta principe: la fragranza.

Secondo step: quale profumo scegliere?

Posto che non esiste una risposta esatta, in quanto poche cose come le preferenze per alcuni odori sono soggettive e variano da persona a persona, in questa sede si daranno delle indicazioni generali, sulla base dell’ambiente da profumare.

  • La cucina: qui in genere si desidera comunicare un senso di pulizia, vivacità e freschezza. Ecco perché si consiglia di utilizzare fragranze agrumate, come il limone o l’arancia, in grado di risvegliare i sensi e dare l’idea di un ambiente pulito perfetto per la preparazione di un bel pranzetto;
  • Il soggiorno: soggiorno è sinonimo di relax, dove la famiglia si riunisce al termine della giornata per rilassarsi e passare del tempo assieme o davanti alla tv. Qui si può puntare su diverse essenze, tra cui la vaniglia, il sandalo o, per dare un tocco esotico, il patchouli. Esse aiuteranno a distendere i nervi e godersi una piacevole serata;
  • Corridoi e zone di passaggio: anche qui note agrumate possono dare l’idea di “stacco” giusta tra i vari ambienti della casa, dando nel contempo un senso di freschezza e pulizia che non guasta mai;
  • Il bagno: la toilette è un posto di purificazione e ricarica, si consigliano perciò profumi come il pino silvestre o la brezza marina, in grado di veicolare un’aura di rinnovamento. Per bagni o docce rilassanti perché invece non cercare rilassanti profumi muschiati? Provare per credere;
  • La camera da letto: qui la sensazione prevalente dev’essere la pace ed il sonno ristoratore. La camomilla è un must, ma accanto possiamo metterci profumi derivati dal lino, che ricordano lenzuola appena pulite, o dal talco profumato, che parla al nostro io bambino riportandoci al tipo di sonno profondo e spensierato che solo nell’infanzia si poteva avere.

Terzo step: qualche consiglio

Qualsiasi profumatore si decida di utilizzare, è bene ricordarsi che il profumo in genere tende a salire, per cui la posizione migliore per un profumatore d’ambiente è al centro della stanza da profumare. Nel caso non fosse possibile posizionarlo lì, quantomeno si dovrebbe mettere entro un metro d’altezza da terra, meglio sotto, in una zona aperta e libera da ostacoli.

Attenzione inoltre alle fonti di calore vicine, esse tendono a far evaporare più velocemente le essenze, risultando in una profumazione più “aggressiva” e ad una durata inferiore del profumatore. Per quanto la fragranza sia gradita esagerare non è mai consigliato, né dal punto di vista della salute, né dal punto di vista del benessere olfattivo.

Parlando di benessere, trattandosi di sostanze volatili che finiscono nei nostri polmoni, affidarsi sempre a marchi conosciuti, con una buona base di clienti. Per quanto ciò che si trova sul mercato sia in genere sicuro è meglio sempre diffidare da marchi sconosciuti, ancor di più se venduti a prezzi al di sotto della media di prodotti della stessa categoria.

Per finire, un’esortazione: sperimentare! Non fossilizzarsi su una o due fragranze consentirà di allargare i propri orizzonti e, chissà, magari scoprire nuovi profumi preferiti che prima non si conoscevano neppure.

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