Il vulcano Stromboli è uno dei tre vulcani attivi in Italia insieme a Vesuvio ed Etna. Si trova sull’omonima isola nel Mar Tirreno che fa parte dell’arcipelago delle isole Eolie, disposte al largo della costa settentrionale della Sicilia.

Strabone scrisse di un’antica credenza della gente in merito alla possibile presenza di Eolo su quest’isola.

Il nome deriva dal greco antico Strongýlē, derivato da στρογγύλος (strongýlos, “rotondo”), un nome dovuto alla forma conica del vulcano.

La popolazione residente si aggira sui 500 abitanti. Il vulcano ha eruttato molte volte ed è in perenne attività con piccole attività, spesso visibili da molti punti dell’isola e dal mare, dando origine al soprannome dell’isola: Il faro del Mediterraneo.

Alcuni dati del vulcano Stromboli

Il vulcano Stromboli raggiunge i 926m sul livello del mare e presenta tre crateri attivi sulla sommità.

Una caratteristica geologica unica è rappresentata dalla cosiddetta Sciara del Fuoco, una depressione a ferro di cavallo creata nel corso degli ultimi 13mila anni da diversi crolli sul lato nordoccidentale del cono.

Circa 2 km a nord-est sorge invece Strombolicchio, uno scoglio che si è generato dal vulcano originario.

Lo Stromboli è in uno stato di eruzione continua da circa 5mila anni. Generalmente si verificano cicli di eruzioni caratterizzati da esplosioni dai crateri sommitali, con eruzioni moderate di cosiddette “bombe vulcaniche” (gocce di roccia fusa) a intervalli che vanno da alcuni minuti ad alcune ore.

Eruzioni Stromboliane

Questa tipica eruzione, cosiddetta Stromboliana, può essere osservata anche presso altri vulcani nel mondo. Le eruzioni dai crateri sommitali possono, infatti, includere anche brevi ma intense eruzioni di lava alte qualche centinaio di metri con ceneri, frammenti di lava incandescente e blocchi di roccia.

L’attività del vulcano è quasi interamente esplosiva, ma eruzioni effusive di lava possono aver luogo in periodi di forti sommovimenti geologici: un’eruzione effusiva è occorsa nel 2002, dopo 17 anni che non ne accadeva una, e ancora nel 2003, nel 2007, nel 2013 e nel 2014.

I gas emessi dallo Stromboli vengono analizzati da un sistema di analisi di gas multi-componente, che può rilevare sfoghi causati dal magma in risalita, migliorando le previsioni dell’attività del vulcano.

Il 3 Luglio del 2019 sono occorsi due eventi esplosivi degni di nota intorno alle 16:46 assieme ad altre 20 occorrenze minori rilevate dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.

Un escursionista che stava camminando vicino alla sommità del vulcano morì dopo essere stato colpito da detriti scagliati dall’eruzione.

Il 28 agosto 2019 alle 10:16 un’eruzione esplosiva generò un fronte piroclastico che scese dal fianco nord del vulcano e continuò in mare per alcune centinaia di metri prima di collassare e fermarsi. La colonna di ceneri risultante raggiunse un’altezza di 2 km.

Lo Stromboli come meta turistica

Da Napoli, Lipari, Milazzo e Messina Stromboli è raggiungibile col traghetto e, d’estate, anche in aliscafo da Messina, Reggio Calabria, Vibo Valentia e Tropea.

L’isola è meta di turisti in cerca di tranquillità: anche per questo nei locali dell’isola è vietato diffondere musica oltre le due di notte.

Giornalmente, inoltre, si organizzano con guide esperte escursioni verso il cratere, che portano a oltre 900 metri sul livello del mare.

Tramite imbarcazioni è inoltre possibile raggiungere nelle ore notturne la vicina e movimentata Panarea, lo scoglio di Strombolicchio e Ginostra, una caratteristica località sull’isola di Stromboli dove l’unico mezzo di trasporto sono i muli (ne sono presenti una decina in tutto).

Caratteristica dell’isola, oltre alle stradine strette percorribili solo dal motocarro e dai motorini elettrici, che i turisti affittano sull’isola stessa, è la mancata illuminazione notturna nelle strade, che il Comune a cui l’isola fa riferimento, ovvero quello di Lipari, vuol mantenere come importante attrattiva turistica.

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