Ci sono città che più di tutte sono in grado di crescere in maniera sostenibile partendo dal benessere dei cittadini.

È il caso di Reykjavík, capitale dell’Islanda, che grazie anche alle sue caratteristiche morfologiche e alla densità abitativa, riesce a snellire in maniera rapida (e indolore) un gran numero di processi.

Ma quali sono le strategie su cui ha puntato la città per creare un contesto così favorevole? Lo spiega Oskar J. Sandholt, a capo del dipartimento Service & Innovation di Reykjavík attraverso queste parole raccolte da Forbes.it.

Coinvolgimento dei cittadini e ruolo delle nuove tecnologie

Secondo le parole di Sandholt, ciò che ha fatto davvero la differenza per Reykjavík è l’essere andati oltre il semplice concetto di Smart City.

Molte città si sono focalizzate sulle nuove tecnologie, eppure i problemi non sono stati superati e non ci sono stati benefici tangibili per i cittadini.

Il futuro non è orientato al business ma all’esperienza dell’utente, per questo sono nati processi innovativi che hanno visto la partecipazione dei cittadini in prima persona.

Sandholt cita due programmi che hanno funzionato molto bene nella capitale islandese:

  • Better Reykjavík, una piattaforma online per suggerire idee, problemi opinioni
  • Better neighbourhood, che ha offerto ai cittadini la possibilità di segnalare un’idea per il proprio quartiere con un budget a disposizione

Il ruolo delle fonti rinnovabili

L’Islanda è un paese che da tempo si è convertita alle fonti rinnovabili e che punta all’obiettivo zero emissioni entro il 2030.

Solo per citare qualche numero: il 73% dell’energia del paese è prodotta dalle centrali idroelettriche mentre il 26,8% punta su fonti geologiche di calore.

Reykjavik, nel dettaglio, si è data come obiettivo la riduzione dei gas serra trasformandoli in roccia grazie a un progetto sostenuto, in primis, dall’Unione Europea.

Ma non solo, perché in città sta per partire un progetto che si concluderà entro il 2022 e che vedrà l’implementazione delle stazioni elettriche di ricarica per le navi da crociera del porto.

La Smart Mobility

Anche il concetto di Smart Mobility rappresenta il presente e il futuro della città di Reykjavík. Un cambiamento iniziato anni fa quando la capitale islandese era considerata quasi una città americana a causa del traffico e delle auto che popolavano l’isola.

Queste le parole di Sandholt a riguardo: “Abbiamo capito che volevamo essere più europei con nuove forme di trasporto pubblico e nuovi quartieri. Oggi stiamo costruendo un sistema tranviario, presente nella maggior parte delle città europee. Abbiamo inoltre stilato il cosiddetto Green Plan”.

Il Green Plan, in particolare, merita una menzione. Stiamo parlando di un programma che punta su tre temi importanti:

  • Sviluppo
  • Carbon neutrality
  • Qualità della vita

Il progetto prevede, inoltre, la costruzione di nuove infrastrutture (piste ciclabili e parcheggi) dovuto al crescente interesse che si è registrato intorno al mondo delle due ruote.

Da un recente sondaggio è emerso un dato del tutto inaspettato: uno su cinque preferisce muoversi in scooter. Una crescita incredibile considerando che due anni fa quasi nessuno li usava. La stessa cosa sta succedendo con la vendita delle bici, sia elettriche che normali”.

Il tutto, senza contare la vendita di auto elettriche o ibride che nel mese di gennaio ha superato la soglia del 50%.

Dalle parole di Sandholt emerge in maniera chiara e precisa come Reykjavík e tutta l’Islanda si stiano muovendo verso un futuro green e sostenibile.

Difficile dire, ad oggi, se basteranno 9 anni per raggiungere quota zero emissioni entro il 2030, ma è indubbio che l’Islanda abbia già messo una buona base da cui partire percorrendo la strada del benessere dei cittadini e delle nuove fonti energetiche.

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