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Energia Idroelettrica

Come funziona l'energia idroelettrica?

Che cos’è l’energia idroelettrica?

L’energia idroelettrica è l’energia elettrica prodotta trasformando l’energia potenziale e gravitazionale posseduta da una massa d’acqua ad una certa quota altimetrica, in energia cinetica al superamento di un certo dislivello; tale energia cinetica viene infine trasformata in energia elettrica in una centrale idroelettrica grazie ad un alternatore accoppiato ad una turbina.

Nel 2015 l’energia idroelettrica ha rappresentato circa il 16.6% del totale dell’energia elettrica prodotta a livello mondiale (il 70% dell’energia rinnovabile).

Ci si aspetta un’aumento di circa il 3% nei prossimi 25 anni di utilizzo di questa fonte energetica.

Nel 2013 l’idroelettrico era operativo in circa 150 nazioni di tutto il mondo, con l’area Asia-Pacifico leader nella produzione (circa il 33% della produzione mondiale). La Cina è il maggior produttore con 920 TWh di produzione (2013) capaci di coprire circa il 17% della loro produzione nazionale.

Il costo della produzione idroelettrica è relativamente basso, rendendola una risorsa di energia green e rinnovabile estremamente competitiva. Le dighe e gli impianti che sfruttano l’energia cinetica della massa d’acqua in movimento non consumano acqua, diversamente da tutti i combustibili fossili, nucleare e altre fonti rinnovabili (come il geotermico). Il costo medio per una centrale idroelettrica classica (diga) con capacità maggiori di 10MW è stimato tra i 3 e i 5 centesimi di dollaro statunitense per kilowattora (ricerca Worldwatch Institute – 2012).

In Italia si producono circa da trenta a quaranta mila GWh annui di energia idroelettrica e tale quantità mediamente copre il 10-15% del fabbisogno energetico italiano. I dati e le percentuali possono variare di anno in anno poiché dipendono da diverse fattori quali ad esempio la maggiore o minore siccità della stagione. In Italia comunque le fonti idroelettriche sono già state ampiamente utilizzate e pertanto è poco probabile che si abbia un ulteriore significativo aumento di energia idroelettrica prodotta.

La diga permette anche di fornire una quantità di energia variabile in risposta a una variabilità della domanda in maniera relativamente semplice. Una volta costruita la diga ha un livello di inquinamento quasi inesistente e ha livelli di emissione chiaramente nulli confronto a qualsiasi impianto di produzione di energia alimentato a combustibile.

Il funzionamento di un impianto idroelettrico

In un impianto idroelettrico il componente fondamentale che alimenta l’insieme delle opere è il bacino (o serbatoio) nel caso degli impianti di regolazione, oppure il corso d’acqua derivato nel caso degli impianti ad acqua fluente.

Per garantire una costante disponibilità d’acqua sono fondamentali differenti tipi di opere:

Tipi di centrali idroelettriche

Esistono principalmente due tipologie di centrali: a salto o ad acqua fluente.

Per permettere di immagazzinare energia e di averla a disposizione nel momento di maggiore richiesta, sono state messe a punto centrali idroelettriche di generazione e pompaggio. In questo tipo di centrali idroelettriche, l’acqua viene pompata nei serbatoi a monte sfruttando l’energia prodotta e non richiesta durante la notte cosicché di giorno, quando la richiesta di energia elettrica è maggiore, si può disporre di ulteriori masse d’acqua da cui produrre energia. Questi impianti permettono di immagazzinare energia nei momenti di maggiore disponibilità per utilizzarla nei momenti di bisogno. Queste centrali sono particolarmente diffuse negli Stati Uniti d’America, dove i corsi d’acqua sono spesso irregolari e i bacini non hanno un tasso di riempimento costante.

In Italia invece la maggior parte dell’energia idroelettrica è prodotta con centrali a salto specialmente nell’arco alpino e appenninico. Queste centrali sfruttano corsi d’acqua relativamente costanti, dunque non necessitano di stazioni di pompaggio verso monte.

In alcuni paesi per idroelettrico si intende non solo l’energia elettrica generata dall’acqua nei corsi dei fiumi, ma anche quella generata dall’acqua marina. In Italia quest’ultima è chiamata energia marina o energia delle maree, e solitamente non è considerata come energia idroelettrica.

Vantaggi e svantaggi dell’idroelettrico

Vantaggi e lati positivi

Svantaggi e lati negativi

Disastri

È importante anche citare episodi di incredibile impatto ambientale, specialmente nei paesi in via di sviluppo dove si ha avuto poca considerazione degli impatti della costruzione di una diga nei confronti della popolazione oltre che della flora e fauna locale.

L’esempio più noto a livello globale è quello del disastro avvenuto in Cina, ovvero quello della diga Three Gorges sul fiume Yangtze.

La diga Three Gorges, prima al mondo per capacità, genera 22.500 MW in un anno, per una produzione oraria di circa 90 TW, l’equivalente dell’energia prodotta da 20 dighe medie.

Sin dai suoi esordi della sua costruzione, questa ha rallentato la velocità del fiume, provocando così la proliferazione di alghe nel fiume e riducendo l’acqua potabile a disposizione degli abitanti della regione.

La diga non ha solo distrutto la terra. Ha allagato 13 città, 140 paesi e 1.350 villaggi, togliendo la casa a 1,3 milioni di persone.

Un altro episodio estremamente negativo e molto conosciuto in Italia per le vittime provocate è quello della diga del Vajont, in Friuli-Venezia Giulia, in provincia di Pordenone, situata sull’omonimo fiume.

La diga è tristemente famosa per il disastro accaduto il 9 ottobre 1963, quando una frana provocata dal distacco di alcuni massi dal vicino monte Toc fece innalzare il livello d’acqua nel bacino fino a provocare un trabocco, inondando il paese sottostante di Longarone.

L’incidente provocò 1917 vittime.

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