L’illuminazione per mezzo di LED è sempre più utilizzata soprattuto per il risparmio che ne comporta.

Ebbene si, questa tecnologia infatti permette di risparmiare su diversi fronti: a livello economico sicuramente ma in particolare rappresenta una delle fonti luminose più ecosostenibile tra quelle fino ad ora diffuse.

I LED sono diodi a emissione luminosa, ovvero dispositivi composti da due parti di carica opposta, capaci di produrre fotoni per mezzo delle proprietà semiconduttrici dei materiali con cui sono realizzati.

Questa innovativa tecnologia offre diversi vantaggi i quali contribuiscono a una minore spesa energetica.

Ecco qui di seguito la lista degli 8 aspetti favorevoli dell’illuminazione LED.

  1. Primo tra tutti l’economicità. I calcoli proposti da diverse ricerche rivelano che l’utilizzo di lampade LED può significare un risparmio del 50% sulla bolletta domestica (nel caso ad esempio di lampade a risparmio energetico). Più in generale, se si confrontano i consumi con quelli delle lampade a incandescenza (tra le più dispendiose e bandite da poco dall’Unione Europea) si arriva a un risparmio del 93%. Rispetto alle lampade fluorescenti invece il risparmio si aggira intorno al 60%. Difatti le lampadine LED consumano molto meno rispetto a tutte le altre in commercio. Persino se confrontate con quelle indicate come a risparmio energetico. Si pensi che per 4.000 giorni di illuminazione, una lampadina a risparmio energetico necessita di 1.150 kW mentre una LED ne richiede solo 500. Questi sono dati che fanno riferimento alle realtà domestiche. A livello industriale o comunale, l’illuminazione LED ha portato una enorme riduzione delle spese, soprattuto in quelle realtà in cui si necessita di una illuminazione continua h24.
  2. Le lampade LED durano molto più a lungo rispetto alle altre. Mediamente una lampadina di questo tipo ha una vita utile di 15 anni (50.000 ore). Altri dati riportano valori inferiori, circa 25.000-30.000 ore di durata, dipende dalla qualità della produzione. In ogni caso sono più delle 1.000 (sempre che 1.000 siano) ore vissute dalle lampadine tradizionali a incandescenza. Si tenga conto che, superate le ore di vita utile, le lampade LED mantengono ancora una potenza luminosa del 70%. Questa maggiore longevità è dovuta al fatto che una lampadina LED, fortunatamente, non si surriscalda e perciò non rischia mai di scoppiare. In più sono costituiti da materiali più resistenti, il cui degrado è rallentato. In ogni caso è bene effettuare una manutenzione adeguata per prolungare il più possibile la durata dei dispositivi ma soprattutto per consumare meno. È opportuno tenere sotto controllo la temperatura a cui lavora il LED. È vero che non si surriscalda ma se la temperatura ambiente è troppo alta oppure il LED è posto vicino a una fonte di calore, allora potrebbe risentirne. L’ideale è che non superi i 60°C e che vi sia una ventilazione sufficiente. Si deve evitare qualsiasi sbalzo di umidità o eventuali contatti con acqua. In più l’ideale sarebbe installare dei sensori ottici di tipo crepuscolare che regolano l’illuminazione in base a quella naturale. Oppure dei sensori ottici per il movimento, fortemente consigliata per gli ambienti interni.
  3. Questa lampade sono dotate di un altissima efficienza. In senso generico, si attribuisce una maggiore efficienza al LED in quanto non surriscaldandosi, non vi è nessuna perdita di energia. Non si hanno praticamente sprechi energetici, come avviene con le altre fonti luminose, in cui una percentuale di energia è sempre persa poiché trasformata in calore. Ad esempio con le vecchie lampade a incandescenza, solo il 6% dell’elettricità assorbita veniva trasformata in energia luminosa, il resto destinato a trasformarsi in energia termica. I LED infatti, a differenza di tutte le altre tecnologie, è dotata di un immediata accensione. Parlando più precisamente di efficienza luminosa, data dal flusso luminoso in uscita (lumen) diviso la potenza in entrata (watt), le lampade LED sono da preferirsi fra tutte. Difatti queste presentano un’efficienza luminosa di 120 lm/W, a differenza delle altre i cui valori si aggirano intorno ai 12 lm/W per le incandescenti fino a un massimo di 50 lm/W per le fluorescenti.
  4. Le lampade LED non sono costituite da materiali inquinanti. I diodi che le compongono non contengono mercurio o gas pericolosi. Questo non solo permette uno smaltimento più facilitato ma in più rappresenta una maggiore sicurezza. Ciò non toglie che il riciclo di suddette lampadine va fatto in centri appositi, data la presenza di componenti elettroniche. Prima, con lampade a fluorescenza ad esempio, la presenza del mercurio rappresentava un pericolo non solo per l’ambiente anche per l’uomo. Con le lampade LED si ha un grande risparmio a livello di rifiuti. Anche perché durando di più, si hanno meno prodotti da smaltire.
  5. L’illuminazione LED è più sicura. Come appena detto, l’assenza di materiali inquinanti rasserena in fatto di salute. Inoltre lavorando a una voltaggio minore degli altri e non surriscaldandosi, non rischia di creare scintille o di esplodere.
  6. Le lampade LED mostrano un altissima resa cromatica. Oltre a raggiungere immediatamente dopo l’accensione la resa cromatica per cui sono progettate, la tecnologie LED offre una vasta gamma di colori. Tendenzialmente sono sempre luci più fredde rispetto quelle tradizionali, ma offrono colori mai visti nel campo dell’illuminotecnica. Visto il tipo di emissione (che non include raggi ultravioletti) unito alla gamma di colori prodotti, fa si che la lampade LED non attirino gli insetti.
  7. Altissima flessibilità con l’illuminazione LED. Questa peculiarità è dovuta alla resa cromatica appena citata. Difatti le lampade di questo tipo vengono spesso utilizzate per mettere in risalto piccole zone o piccoli oggetti e i diversi colori servono a dare un tono a tutti gli ambienti. Ad esempio grazie alle strisce LED è possibile (ma soprattutto facile) installare fonti luminose davvero in qualsiasi parte si voglia. Oltre la resa cromatica, la tecnologia LED, essendo che non si surriscalda, va a nozze con tutti i tipi di materiali (legno, acciaio, ceramici…). Nel caso delle strisce LED ad esempio, si consiglia però di inserire un foglio di alluminio tra la striscia e il materiale su cui aderirà. In quel caso si rischia un minimo di surriscaldamento ed è bene dissiparlo immediatamente.
  8. Le lampade LED sono facili da installare. Possono rubare il posto a qualsiasi altra tecnologia luminosa precedente senza la necessità di nuovi impianti. Le strisce LED, ad esempio, sono vendute arrotolate sotto forma di bobine e presentano un nastro adesivo per l’applicazione.

L’unico aspetto che può frenare il consumatore dal comprare una lampada LED è il costo. Effettivamente una lampadina di questo tipo può costare da 2 fino a 3 volte in più di una comune (es. fluorescenza).

Tuttavia, un consumatore scaltro, dopo aver letto la serie di vantaggi che comporta questa tipologia di illuminazione, non dovrebbe esitare ad acquistarla. Perché nonostante la spesa iniziale sia più alta, il prodotto in questione presenta una durabilità maggiore e soprattutto un consumo minore nell’arco del tempo d’utilizzo. L’unione di queste due caratteristiche permette di ammortizzare nel tempo quella che all’inizio può sembrare una spesa eccessiva.

Conviene precisare che l’alto costo è dovuta dalla componente elettronica. Sia per avere una maggiore sicurezza ma anche per una maggiore durabilità, è sempre bene affidarsi a rivenditori fidati piuttosto che risparmiare sulla lampada LED. Potrebbe succedere che risparmiando sulla spesa iniziale del prodotto, questo duri molto meno rispetto alle aspettative.

Risulta innegabile il risparmio che implica questa nuova tecnologia. Tanto è vero che è stato registrato un aumento di vendite, non solo da parte di privati ma anche di altri enti. Sono svariate e curiose alcune applicazioni che vedono l’utilizzo di lampade LED.

Ad esempio in Giappone sono stati finanziati degli studi per l’utilizzo delle lampade LED nell’ambito delle agricolture biologiche. Come già detto prima, questa fonte illuminotecnica non attira gli insetti. O almeno non tutti. Infatti la luce blu che viene emessa da queste lampade attira certi insetti (tra cui la mosca delle frutta, zanzare e scarabei della farina) arrecandogli non pochi problemi.

Dai test emerge che gli insetti soggetti a questa luce hanno subito un danneggiamento al sistema cellulare, riscontrando una vita più breve ed enormi difficoltà nella riproduzione. In particolare le uova di questi rischiano di essere del tutto soppresse in presenza delle lunghezze d’onda emesse dai LED.

Il fine è quello di sostituire l’utilizzo dei LED a quello dei pesticidi, viste le sue capacità da antiparassitario. Più in generale, sarebbe interessante riuscire a favorire (più che limitare) la crescita di certe piante e animali, regolando le lunghezze d’onda d’emissione e la colorazione.

Un’applicazione simile, già diffusa, vede l’utilizzo dei LED negli acquari. Queste lampade permettono di favorire una corretta e controllata crescita delle alghe, assistendone la fotosintesi. Di conseguenza garantiscono una sana alimentazione dei pesci posti all’interno dell’acquario. Come se ciò non bastasse, le lampade operano inoltre un azione disinfestante dell’acqua.

Un altro semplice ma non banale utilizzo (sempre collegato alla vasta gamma di colori disponibili) è quello della cromoterapia. Questa tecnica rientra tra le medicine alternative e vede i LED come unici protagonisti. Ad esempio in molti centri benessere è possibile osservare le lampadine o le strisce LED un po’ ovunque: dal soffione della doccia ai bordi della piscina. In base ai colori emessi si hanno effetti diversi sulle persone ma tutti decisamente rilassanti.

Se ancora non siete convinti sul risparmio e sui benefici che comportano i LED, provate a calcolare quanto risparmiereste in casa o lavoro e sicuramente cambierete idea.

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