Il turismo slow è ormai sempre più apprezzato. Sia per quanto riguarda gli amanti del mare sia quelli della montagna, negli ultimi anni il turismo si sta orientando verso nuove attività all’aria aperta, ispirate a stili di vita sostenibili.

Parlando nello specifico di ecoturismo montano, le nuove tendenze del settore sono sicuramente lo sci nordico, le escursioni con le ciaspole e il “winter trekking”: attività che consentono di stare a contatto con la natura in maniera sostenibile.

Da cosa deriva il cambiamento

La crisi economica e i cambiamenti climatici poi hanno concorso a questa inversione di tendenza rispetto alla più classica settimana bianca: gli inverni più miti rendono più difficoltoso l’innevamento e i costi eccessivi di alcune attività hanno portato a soggiorni più brevi e diverse opzioni sciistiche.

Per esempio tra il 1990 e il 2013 gli italiani che praticano sci alpino sono passati dal 5% al 2% della popolazione, mentre le escursioni con le ciaspole nella stagione invernale 2013/2014 sono state praticate da ben 480 mila persone e ad oggi il nordic walking impiega oltre 3 mila istruttori. La diffusione di una serie di attività come le ciaspole, lo sci alpinismo e l’escursionismo, ha un impatto ambientale molto meno significativo anche rispetto all’impiantistica e alla conservazione del patrimonio paesaggistico e naturalistico delle aree montane.

I turisti sono sempre più attenti a queste tematiche, come alla sostenibilità delle strutture ricettive: gli amanti della montagna prediligono ormai località che hanno puntato sulla valorizzazione del patrimonio paesaggistico, limitando l’impatto sull’ambiente.

Barbara Meggetto presidente di Legambiente Lombardia sottolinea che la monocultura dello sci e le vacanze consumistiche sono ormai al tramonto. Anni fa l’offerta turistica invernale alimentava consuetudini particolarmente impattanti: grandi quantità di acqua ed energia spese per l’innevamento artificiale; il continuo ampliamento dei comprensori sciistici in aree sensibili e protette; l’aumento di traffico e smog per la sciata mordi e fuggi del fine settimana; il business delle seconde case che divorano suolo.

Oggi invece la ricerca è quella dell’esperienza autentica, a contatto con la natura, alla scoperta delle tradizioni enogastronomiche e delle culture locali.

Legambiente ogni anno premia per le migliori soluzioni di ecosostenibilità 25 strutture turistiche ricettive, scelte tra circa 300 candidature, e due associazioni che hanno fatto azioni di promozione del territorio: sono gli Oscar dell’Ecoturismo.

I premi sono stati assegnati direttamente alla BTO di Firenze, all’interno dello stand della Regione Lazio, che ha ricevuto il riconoscimento per il Passaporto dei parchi, il progetto messo a punto dal Parco nazionale Gran Sasso e Monti della Laga e per la variante dei parchi della Via Francigena realizzata dall’ente regionale Romanatura.Presenti alla mattinata di assegnazione dei riconoscimenti il responsabile Turismo di Legambiente, Angelo Gentili, Sebastiano Venneri presidente Vivilitalia, Francesco Palumbo direttore direzione generale Turismo Mibact, Stefano Ciuoffo assessore al Turismo della Regione Toscana, Stefano Landi presidente SL&A Turismo e Territorio e Lucia Venturi per Federparchi.

Gli Oscar dell’ecoturismo che abbiamo presentato per la prima volta alla BTO di Firenze – afferma Angelo Gentili, responsabile nazionale Legambiente Turismo – rappresentano le eccellenze più significative del panorama nazionale nell’ambito della sostenibilità ambientale. Strutture ricettive e aree protette che hanno scelto la sostenibilità come tratto caratterizzante sia per la proposta di accoglienza e ospitalità, sia come elemento essenziale nell’attività di promozione del territorio. In questa direzione va infatti la sezione dedicata ai parchi e alle aree protette che dimostra quanto questi territori siano diventati dei veri e propri laboratori ambientali che sviluppano modalità di fruizione più avanzate e compatibili con i delicati ecosistemi che tutelano”.

Le 25 strutture turistiche italiane (più due associazioni) premiate con l’Oscar dell’ecoturismo hanno superato brillantemente i controlli che l’associazione effettua da maggio a settembre, applicando puntualmente il  disciplinare che determina il rilascio dell’etichetta.

Dove per fare ecoturismo in montagna nel 2017

  • Il Trentino Alto Adige la fa da padrone: sulla neve nei dintorni di Merano si ha la possibilità di fare ogni tipo di attività sportiva con destinazioni raggiungibili in poco tempo e usufruire dei servizi e delle strutture culturali che una città è in grado di offrire avendo, allo stesso tempo, la natura a disposizione. La parola è scelta bene, perché “a disposizione” non significa “ci posso fare quello che voglio”: bisogna sempre stare attenti a ciò che ci circonda, rispettando la natura e gli animali che ci abitano. La città permette di visitare un museo o una mostra (soddisfacendo anche i più interessati all’aspetto culturale di una vacanza), coccolarsi alle Terme (per chi ha voglia di relax), prima o dopo una sciata o una gita con le ciaspole (per coloro che non si fermano mai). Insomma, tante e varie attività che ne fanno una meta ambita. Sempre in Trentino, la Valle Isarco propone dieci itinerari invernali tra Vipiteno, Bressanone e le relative valli laterali. I sentieri hanno tutti un fondo innevato preparato in modo tale da rendere la camminata rilassante e confortevole, sono di chiara individuazione e orientamento (spesso sono ad anello) e offrono sempre lungo il percorso o all’arrivo una baita aperta per il ristoro con specialità della cucina altoatesina. Cosa chiedere di più? Tutti i sentieri sono raggiungibili coi mezzi di trasporto pubblici.
  • La Thuile in Valle d’Aosta: paesaggi bellissimi contornati da tramonti di colorazione rosa-viola , una natura che ha ancora un grosso peso specifico all’interno del territorio, un paese ancorato alle sue tradizioni per regalarsi una vacanza coi fiocchi, con il relax del silenzio o con l’adrenalina dello sport. Si può sciare cinque mesi all’anno nel comprensorio internazionale dell’Espace San Bernardo, con 160 km di piste spesso ben innevate. Si possono anche fare attività più lente, come lo sci di fondo e le passeggiate con le ciaspole, ritrovando un rapporto autentico con la montagna. La Thuile ha una particolare attenzione e sensibilità verso l’ecosostenibilità: molte strutture ricettive e comunali sfruttano il teleriscaldamento, mentre molti pannelli solari contribuiscono alla produzione di energia per impianti di risalita e piscine in quota. Nei ristoranti in paese e in quota è possibile apprezzare percorsi enogastronomici che raccontano l’orgoglio di questa terra di frontiera, crocevia di culture e tradizioni.
  • Parco nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano: è stato premiato dall’Oscar dell’Ecoturismo di Legambiente con la motivazione seguente: “Per il costante lavoro, culminato con il riconoscimento Mab Unesco, di qualificazione dell’offerta turistica appenninica e integrazione con quella dei territori limitrofi, nella conservazione del patrimonio identitario e culturale delle comunità.” Un impegno che continua da svariati anni, alla ricerca della perfetta integrazione tra le esigenze del parco, la cura di flora e fauna e l’opportunità di accogliere il maggior numero di turisti. I territori del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, che si sviluppano dal crinale appenninico principale alle colline del suo intorno, presentano una grande varietà di esposizioni e di quote altimetriche, caratteristiche che hanno generato diversi ambienti, da quelli più freddi e nudi, alle foreste, alle colline, nei quali l’uomo nei secoli si è inserito in maniera più o meno significativa. E’ ora compito dell’uomo, e del turista nella fattispecie, non andare a incidere in maniera decisiva sull’ecosistema, per permettere alle generazioni future di godere delle stesse opportunità che abbiamo noi in questo territorio, ad esempio con sistemazioni ecocompatibili.
  • Tra i luoghi specifici dove fermarsi a dormire, ce n’è uno in particolare che ha attirato la nostra attenzione tra quelli che hanno vinto l’ambito riconoscimento di Legambiente: è il casale “Il Baronetto“, situato in una zona a metà tra gli Appennini e il mare, perfetto per esplorare da cima a fondo l’Abruzzo. L’ ottima gestione ambientale svolta dai proprietari, che hanno, step by step, fornito al casale gli strumenti adeguati per essere al passo coi tempi e allo stesso tempo non entrare in conflitto con l’ambiente circostante. La presenza di tante tecnologie in coabitazione con l’ambiente, lo rendono un habitat molto interessante: un impianto fotovoltaico, uno di fitodepurazione, un’orto biodinamico (che permette loro di utilizzare esclusivamente prodotti sfusi e di loro produzione dalla colazione alla cena), sistemi di riscaldamento basati sulle biomasse (scarti vegetali e animali, piuttosto che residui agricoli), e una stazione di ricarica costituita da sistema completo per il posteggio ed il noleggio delle bici elettriche integrato in una pensilina in legno o ferro dotata di impianto fotovoltaico. Il settore del cicloturismo, in particolare in questa zona, ha fatto un balzo in avanti repentino nella classifica delle esperienze sostenibili e la richiesta di questa tipologia di vacanze è in continua crescita. Da visitare nella stagione invernale per godere a pieno delle caratteristiche che legano il paesaggio alla bellezza della neve.

Si trovano facilmente su internet le vincitrici del premio di Legambiente, e ce n’è per tutti i gusti: hotel, agriturismi, bed and breakfast, ma anche stazioni balneari, associazioni culturali e locande tradizionali.

C’è anche una sezione dedicata ai parchi naturali.

Se non vedete l’ora che arrivi la stagione fredda per godervi la neve, in qualsiasi variante, questa è una selezione di luoghi da cui pescare a caso per poi partire alla scoperta di posti sconosciuti.

Se il freddo è un deterrente, ve lo dimenticherete scoprendo di cosa le nostre regioni sono in grado di offrire dal punto di vista naturale e dei panorami.

La montagna, per tradizione, è un ambiente molto più rilassato delle località balneari, e le persone che ci vivono dimostrano spesso di adattarsi bene ai ritmi lenti scanditi precisamente dalle stagioni.

Vale la pena goderne comunque anche in estate a nostro avviso!

Leave a Reply