“Inquinamento, abusi edilizi, marine litter, trivelle: la campagna di Legambiente per monitorare e difendere il mare. Col tuo aiuto.”

E’ questo il messaggio scritto a caratteri cubitali sulla home page di Goletta Verde, l’associazione promossa da Legambiente che attraverso l’opera di esperti e volontari, viaggia lungo le coste italiane per segnalare i pericoli dell’inquinamento dei corsi d’acqua, analizzando i punti critici e gli scarichi delle fogne nei nostri mari, soprattutto quelli che rischiano di recare un danno enorme alla salute delle persone e dell’ecosistema in generale.

Tramite accurate analisi microbiologiche (in continuo aggiornamento live sul sito), che prendono come riferimento i valori limite per la balneazione imposti dal Decreto del Ministero della Salute del 30 marzo 2010, Goletta Verde indica tre possibili differenti situazioni della salute delle coste: Entro i limiti, Inquinato e Fortemente inquinato.

In particolare, la regione Abruzzo risulta essere una delle più inquinate in questo senso. L’ultimo aggiornamento apparso sul sito di Goletta Verde indica che sono addirittura 5 i punti fortemente inquinati, su 8 analizzati. Più del 50% insomma.

In provincia di Chieti sono stati presi in esame 4 in corrispondenza di foci dei fiumi e spiagge. Il primo punto non è inserito nella scheda di Goletta Verde in quanto è già tradizionalmente seguito dalla Regione; si tratta della foce del fiume Vibrata, in località di Villa Rosa di Martinsicuro ad Alba Adriatica, ha una situazione critica (Fortemente inquinato), che è rimasta inalterata negli ultimi anni, probabilmente a causa di un divieto di scarico non preso in considerazione da alcune industrie oppure semplicemente scarichi non depurati.

Lo stesso livello di inquinamento è stato riscontrato alla foce del canale in località La Foce a Rocca San Giovanni, e alla Foce Fiume Feltrino in località Marina di San Vito nel Comune di San Vito Chietino. L’unico punto che è stato segnalato come “Entro i limiti” è la spiaggia fronte fosso del Diavolo, in località Dragone, nel Comune di Torino di Sangro.

A Pescara e dintorni sono stati tre i punti sottoposti a campionamento, e due di questi hanno dato esito negativo: sono la foce fosso Vallelunga a Pescara e la spiaggia presso Traversa IV, circa a 100 metri a sud del fiume Saline a Montesilvano.

Anche il terzo è una spiaggia, che si trova nei dintorni di Piazza I Maggio a Pescara, e che fortunatamente è stata ritenuta abbastanza pulita per permettere ai bagnanti di nuotare nelle vicinanze.

50 e 50 in provincia di Teramo: la foce del Fiume Cerrano a Silvi Marina ha ottenuto il bollino rosso, mentre la spiaggia di fronte Via Thaon, sul Lungomare Zara a Giulianova ha ottenuto meritatamente l’appellativo di “Entro i limiti”.

Il problema più grande è che nei punti in cui la balneazione dovrebbe essere proibita, la segnaletica di pericolo è spesso poco presente (anche se oramai sono passati tre anni dal decreto che obbliga i comuni costieri a porre dei cartelloni contenenti le informazioni riguardanti la qualità del mare, i dati delle analisi più recenti e tutte le eventuali situazioni critiche).

Bisogna dare merito (solamente per questo motivo, e non perché si possano vantare di avere dei tratti di mare sicuri) ai comuni di San Vito Chietino e a quello di Pescara perché presso la foce del Fiume Feltrino e sulla spiaggia di piazza I Maggio è ben visibile il cartello che segnale il divieto di fare il bagno.

“Il principale indiziato del forte inquinamento microbiologico rilevato nella acque marine abruzzesi è l’insufficiente depurazione, messo in crisi anche dall’aumento estivo del carico antropico” spiega Giorgio Zampetti, portavoce di Goletta Verde.

La soluzione proposta da Zampetti per mettersi alle spalle i problemi relativi al trattamento delle acque reflue non si ottiene con, come li definisce lui stesso, dei ‘colpi di spugna’ normativi, ma “attraverso risorse economiche e nuovi cantieri per colmare quel deficit di depurazione, che in Abruzzo lascia più di 360 mila cittadini, pari al 27% del totale, senza un servizio di depurazione”.

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